Team Sky, chi sarà il capitano al Tour de France 2019? Froome pensa ancora alla quinta Grande Boucle, Thomas è in scadenza
Il Tour de France 2018 si è concluso nel migliore dei modi per il Team Sky. La formazione britannica ha vinto la sua sesta maglia gialla nelle ultime sette edizioni, vincendo per la quarta volta consecutiva un Grand Tour, per una striscia positiva che continua dal Tour de France 2017. Un dominio assoluto prolungato con la vittoria di Geraint Thomas, alla sua prima affermazione in una corsa a tappe da tre settimane dopo i successi al Giro del Delfinato 2018 e alla Parigi Nizza 2016. La ciliegina sulla torta è arrivata con il podio di Chris Froome, terzo a Parigi appena due mesi dopo aver vinto per la prima volta in carriera il Giro d’Italia. Un finale da favola, che lascia aperto un interrogativo per il futuro: chi sarà il capitano per il Tour de France 2019?
Tutto lascia pensare che Froome concentrerà la sua preparazione per vincere la quinta Grande Boucle in carriera. Il britannico è a una sola lunghezza dal raggiungere leggende come Bernard Hinault, Jacques Anquetil, Eddy Merckx e Miguel Indurain, i più vincenti di sempre. Ora che il suo palmarès vanta anche un Giro d’Italia e una Vuelta a España, è probabile che il kenyano bianco concentrerà tutti i suoi sforzi sulla corsa francese per entrare una volta di più nella storia del ciclismo. L’anno prossimo avrà 34 anni, ed è probabile che non gli rimangano ancora moltissime stagioni ai massimi livelli. Punzecchiato dai giornalisti sulla questione del leader per la prossima stagione, l’inglese non ha perso il suo aplomb: “È una domanda da porre alla direzione del team. Non spetta ai corridori prendere quelle decisioni“.
Dall’altra parte infatti non va sottovalutato il ruolo di Geraint Thomas, che dopo anni di gregariato ha sfruttato nel migliore dei modi la sua occasione da capitano. Brillante in salita, veloce a cronometro, il gallese è sembrato inattaccabile. Il suo contratto con la Sky scade quest’anno (al contrario di Froome, legato fino al 2020), ed è probabile che l’ex pistard chieda garanzie per il rinnovo. A 32 anni compiuti, non potrà puntare al top per molte altre stagioni. Ed è difficile che rinunci di sua spontanea volontà a difendere il ruolo di campione in carica per fare da gregario.
Un’ulteriore incognita alla questione del capitano è costituita da Egan Bernal. Il colombiano è stata una delle più belle sorprese di questo Tour de France, mettendosi a servizio dei capitani in salita e dimostrando nella terza settimana di avere anche più energie di Froome. Il ventunenne non ha mai mostrato segnali di insofferenza, ma l’anno prossimo potrebbe per lo meno chiedere di competere per la maglia bianca. Un obiettivo che stride con la filosofia di corsa mostrata dal Team Sky. Probabilmente il sudamericano sarà l’uomo di punta nel futuro, anche solo tra un paio d’anni.
Non è da escludere infine che, come avvenuto quest’anno, sarà la strada a decidere il capitano finale. Una situazione che il team britannico vorrà evitare, in mancanza di incognite come la potenziale squalifica di Froome per il caso salbutamolo o la sua condizione dopo aver corso il Giro d’Italia. Il clima in squadra è sempre stato disteso in questi anni, con ogni corridore che ha adempiuto ai suoi compiti. La decisione del capitano del Tour de France 2019 sarà però quanto mai delicata, considerando tutti gli elementi in gioco.
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